Rimorchi e semirimorchi, mercato in calo

Sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Centro Studi e Statistiche di UNRAE ha elaborato una…

Sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Centro Studi e Statistiche di UNRAE ha elaborato una stima del mercato dei Rimorchi e Semirimorchi con massa totale a terra superiore a 3,5 t che indica, per i primi otto mesi del 2019, un calo del 4,9% rispetto allo stesso periodo del 2018 (10.341 unità immatricolate contro 10.875).

“Che il mercato sia in calo nonostante le condizioni del parco – commenta Sandro Mantella, coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE – si giustifica solo con il fatto che non vi sono efficaci strumenti strutturali di sostegno per un rinnovo rapido e intelligente.
Il problema del rinnovo del parco è comune a tutte le categorie dei mezzi destinati al trasporto merci. Ma mentre per gli autoveicoli l’imperativo che determina la necessità di mettere sulla strada mezzi di nuova generazione è dettato in primo luogo dalla sostenibilità ambientale, per i veicoli trainati l’imperativo è quello, certo non meno importante, della sicurezza”.

“Sulle nostre strade – continua Mantella – circola una quantità ancora troppo elevata di rimorchi e semirimorchi sui quali non sono montati tutti i dispositivi di sicurezza resi oggi obbligatori.
La mancanza di piani strutturali di rinnovo del parco non favorisce gli investimenti degli autotrasportatori, che – non trovando adeguati sostegni economici o fiscali – continuano ad utilizzare mezzi obsoleti o indirizzano gli acquisti verso l’usato, reperito magari sui mercati esteri.
Del resto, nonostante UNRAE abbia più volte denunciato la necessità di tenere sotto controllo il fenomeno, nessun vincolo all’importazione è stato mai posto, né si sono emanate disposizioni per l’interdizione alla circolazione dei mezzi più anziani ed insicuri”.

“Anche gli strumenti di sostegno esistenti – sottolinea Mantella – si rivelano inadeguati e farraginosi: nello specifico, ci riferiamo al Decreto investimenti per il 2019, che pur essendo stato firmato a luglio, ancora non è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale in attesa che siano definite nuove procedure di erogazione dei fondi. Pastoie burocratiche di questo genere non favoriscono il raggiungimento dei risultati previsti dalle politiche ambientali e di sicurezza che pure tutti affermano di voler promuovere”.

“Occorre anche portare all’attenzione dei decisori politici così come del pubblico – conclude Mantella – il fatto che da troppo tempo non viene aggiornato il complesso delle norme tecniche che governano la produzione e la distribuzione dei veicoli allestiti per impieghi particolari, come quello del trasporto di derrate in regime di temperatura controllata.
E’ essenziale che si provveda ad un aggiornamento normativo e procedurale, eliminando le sovrapposizioni tra disposizioni internazionali e nazionali talora contraddittorie, a cominciare da quelle di carattere tecnico del Codice della Strada, in modo che l’Amministrazione dei Trasporti – già in sofferenza per la scarsità delle risorse – possa provvedere a svolgere le operazioni di propria competenza in modo efficace”.

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a cura di Redazione