Veicoli rimorchiati: pesante calo a gennaio (-19,1%), il peggiore da due anni

Sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Centro Studi di UNRAE ha elaborato una stima del…

Sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Centro Studi di UNRAE ha elaborato una stima del mercato dei Rimorchi e Semirimorchi con massa totale a terra superiore a 3,5t che restituisce per il mese di Gennaio 2020 una flessione pari a -19,1% rispetto al Gennaio del 2019 (1.150 unità immatricolate contro 1.421)

“La caduta del mercato – commenta Sandro Mantella, Coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE, l’Associazione delle Case estere – prosegue ormai dall’Aprile del 2018, ed è stata a due cifre in alcuni mesi. Ma il dato di Gennaio 2020 è il peggiore che abbiamo registrato da due anni a questa parte”

“Le possibili ragioni di tale situazione – continua Mantella – sono state ripetutamente denunciate, ma l’attenzione del Decisore politico in merito non si è risvegliata. Il calo del mercato nonostante i finanziamenti agli investimenti nell’autotrasporto, dove i fondi destinati all’acquisto di veicoli trainati sono intesi a favorire l’intermodalità, ci dice che probabilmente non è stata fatta una fotografia corretta del settore, considerato che la necessità di rinnovo del parco è sentita anche – e forse soprattutto – per i rimorchi destinati a circolare su strada per medie percorrenze, visto che vengono impiegati mezzi particolarmente vecchi”.

“Oltre a rendere più snelle ed efficaci le procedure per la concessione dei contributi – sottolinea Mantella – pensiamo che sarebbe utile definire un sistema di sostegno del comparto che si accompagnasse a una seria verifica delle condizioni del parco circolante dei veicoli trainati, tenendo presente che rimorchio e semirimorchio sono parte integrante del “complesso” che trasporta le merci, e che deve essere più sostenibile nel suo insieme, soprattutto in termini di sicurezza.
In altre parole, servirebbe un’analisi dei problemi dell’autotrasporto che indicasse tutte le possibili alternative atte a migliorarne l’efficienza in termini concreti, cominciando col realizzare un miglior rapporto tra occupazione delle strade e quantità effettiva di merce movimentata”.

“Dobbiamo poi ancora insistere – conclude Mantella – sulla necessità che il Governo trovi al più presto una soluzione che permetta agli Uffici Periferici dell’Amministrazione dei Trasporti con funzioni tecniche di recuperare efficienza, perché i ritardi dovuti a scarsità di risorse e mancato aggiornamento di talune norme stanno complicando le procedure con esiti pesanti sulla produzione, in particolare dei veicoli allestiti per trasporti specifici, quali quelli in temperatura controllata e di materie pericolose.

Infine, dobbiamo ricordare che con i dati in nostro possesso continuiamo ad avere serie difficoltà a inquadrare la reale composizione del parco circolante e, quindi, a individuare quelle aree dove il rinnovo si fa indilazionabile, poiché viene meno l’affidabilità complessiva del trasporto”.

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a cura di Redazione Logistica e Trasporti